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DAIMON 

Premio Rapallo-Carige, Premio Città di Bari

Diletta all'asilo si distingue nel lancio di coltelli in sala mensa, ma seduta sulle gambe di suo padre suona il piano come un angelo. A otto anni la sua mente è popolata di fantasmi, e la musica sotto le sue mani prende toni diabolici, selvaggi. A tredici anni suona deviando da ogni partitura, l'ombra di un demone ballerino la dirige. Invece che al Conservatorio, entra in un istituto psichiatrico.

Diletta a ventun anni parte da sola per New York. E' cresciuta senza mai guarire da quella strana malattia che si chiama anima. Perché crescere, a tutte le età, significa imparare ad ascoltare la propria musica interiore.

Ne hanno detto:

DILETTA NON PUO' FAR ALTRO CHE SUONARE

Giovanni Tesio (La Stampa)

 

GLI ANNI RIBELLI DI UN DEMONE CON LA GONNA

Isabella Bossi Fedrigotti (Corriere della sera)

 

DILETTA E' LA MIA FOLLIA

Angiola Codacci-Pisanelli (L'Espresso)

 

SE L'ANIMA SUONA IL PIANO

Pier Mario Fasanotti (Panorama)

 

UNA LUCE PARTICOLARE

Fabio Pierangeli (Studi letterari)

 

DILETTA E IL SUO DEMONE "PLATONICO" Fahrenheit - Marino Sinibaldi

«Tutto è cominciato la notte in cui un tifone ha spezzato un palo della luce, oscurando il quartiere intorno all'ospedale dove mia madre stava partorendo. A Milano, il 24 gennaio, ventuno anni fa. Un parto difficile, lungo e doloroso, per mia madre il primo e l'ultimo della sua carriera». Diletta è figlia del Maestro Enrico Lanzetti e di Elizabeth O'Leary. Non è normale, dice sua madre. Suo padre dice che è una bambina eccezionale - «speciale, ha detto ancora per un po', e poi sulla mia specialità si è steso un velo». Agli occhi di tutti è una piccola furia che sta asserragliata in camera scagliando gli oggetti in una personalissima guerra di liberazione. Che non parla e non ascolta ma suona il piano, i tavoli, i bicchieri. Che usa le posate come armi e chiacchiera con un nano invisibile. La verità è che Diletta è una creatura spaventata, che sente troppo e che nessuno sta a sentire. Colleziona incidenti. E dottori, farmaci, istituti per la rieducazione dei bambini difficili, tutte le forme di costrizione che gli adulti esercitano su quello che non riescono a capire. E nel suo mondo personale, un universo fantastico che si anima nella sua mente, sperimenta un percorso dove la "diversità" e la fantasia sono un modo per attraversare la paura, la violenza, la solitudine, la morte. Le ci vorrà del tempo per capire che non si può guarire da se stessi. Partire da sola per New York, a ventun anni, senza un soldo in tasca, sarà per lei un salto nel buio non diverso dagli altri. Per ritrovare la sua musica, e il coraggio di dire a chi vorrebbe riportarla nel suo piccolo inferno protetto: «Se questo è amore, io ci sputo sopra».

Una narrazione originale, coinvolgente, di straordinaria forza emotiva. Dove l'elemento fantastico scivola nella dimensione reale fino a rendere sempre più sottile il confine tra realtà e illusione, tra normalità e follia.

 

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