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edizioni dellautore, casa editrice fondata da Patrizia Bisi
Professione attrice, a cura di Roberta Mazzoni

Introduzione di

Roberta Mazzoni

 

Cosa resta di un'attrice di teatro, quando muore?
Cosa resta di quelle infinite serate passate sui palcoscenici del mondo a sedurre, commuovere e incantare il pubblico?  

 

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Piera Degli Esposti, L'attrice e i personaggi

Interventi di: Ippolita Avalli, Valentina Cortese, Dacia Maraini, Stephanie Ousler.

 

E un inedito di Piera Degli Esposti: L’attrice e i personaggi

 

Eroi di Marco Gavazzi

EROI

 

Racconto di Marco Gavazzi

 

Vittorio aveva l'aids. Su questo c'era purtroppo poco da dire, e proprio niente da fare. Ci aveva l'aids, Vittorio.

 

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Bolero di Daniela Boesch

BOLERO

 

Racconto di Daniela Boesch

 

Mancavano trecento metri a quella porta, la numero 6. Nella testa di Ester si fece largo l'idea di un'eventuale possibilità di interpretare il significato dei numeri.

 

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Marco Gavazzi e Daniela Boesch con le loro raccolte di racconti sono stati vincitori del Premio Opera Prima "Briciole" delle edizioni dellautore.

Poesie di Charles Baudelaire, Eduardo de Filippo. L'alocol: citazione di Marguerite Duras

E allora bevo

Dint' 'a butteglia

n'atu rito 'e vino

è rimasto...

Eduardo de Filippo (leggi)

 

Un buon vin

di Luisa Matta

 

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L'alcool non è consolatorio

Marguerite Duras

L'alcool non è consolatorio, non riempie gli spazi psicologici dell'individuo, sostituisce solo la man­canza di Dio. Non consola l'uomo. E' il contrario, l'alcool incoraggia l'uomo nella sua follia, lo traspor­ta nelle regioni supreme dove egli è padrone del proprio destino. Nessun essere umano, nessuna don­na, nessun poema, nessuna musica nessuna letteratura, nessuna pittura può sostituire l'alcool nella funzione che esso ha per l'uomo, l'illusione della creazione fondamentale. L'alcool c'è per sostituirla. E lo fa per tutta una parte del mondo che avrebbe dovuto credere in Dio e non vi crede più. L'alcool è sterile. Le parole umane dette nella notte dell' ebbrezza svaniscono con essa allo spuntar del giorno. L' ebbrezza non crea, non va nelle parole, ottenebra l'intelligenza, la mette a riposo. Ho parlato nell'ebbrezza. L'illusione è totale: quello che si dice, non l'ha detto ancora nessuno. Ma l’alcool non crea niente che rimanga. E' vento. Come le parole.

il Viandante di artemisia Boccadoro, pseudonimo di Patrizia Bisi

il Viandante di Artemisia Boccadoro

 

Di Artemisia Boccadoro si legge in bandella: "Figlia di padre italiano e madre austriaca, nasce a Linz nel 1910. Riceve una educazione cosmopolita che segna la sua formazione letterario-filosofica e nel 1936 la spinge ad abbandonare l'Europa per un lungo viaggio in Oriente. Da questo momento di lei si perde ogni traccia fino al ritrovamento di alcuni frammenti di diari e un manoscritto, il Viandante.

Quanto c'è di vero nella biografia dell'autrice è solo che il manoscritto fu effettivamente ritrovato. Non tra le carte di Artemisia Boccadoro. Fu rinvenuto nella mia Fiat cinquecento, rubata al centro di Roma e abbandonata fuori porta. Le avevano portato via le ruote e tutto ciò che si poteva smerciare. Non una vecchia cartellina rossa piena di tanti fogli scritti a mano. Di mia mano. Ma come scritto sotto dettatura e sfuggente a ogni mio tentativo di editing. E non potendo sentirlo propriamente mio, ho attribuito il libro al personaggio di un mio racconto. Un libro che è stato venduto nonostante, o forse grazie a, l'ambiguità dell'autrice e la sua assenza dalla scena. Scena che ha cambiato scenario quando il libro è arrivato con me in America ed è capitato in mano a un italianista che ha voluto tradurlo. E con il mio Viandante inglese sono felicemente entrata al Program in Writing and Humanistic Studies del MIT a Boston.

Ma questa è un'altra storia.

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