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Le edizioni dellautore (senza apostrofo) ebbero vita breve – dal 1992 al 1999 quando partii per la mia personalissima conquista dell’America – ma suscitarono curiosità e interesse al di là di ogni aspettativa.  Più volte nel corso del tempo ho pensato di riprendere la mia appassionante avventura editoriale ma la vita mi ha portato a impegnarmi altrove e le mie creature (nostre direi, essendo riuscita a sedurre alla passione per l'editoria un manipolo di avventurose compagne) hanno camminato ove possibile con le loro proprie gambe. Ancora mi seduce l'idea, e chissà, forse...

Condivido alcune pagine di qualche titolo dellautore. Per chi vuole farsi un'idea dei libri che abbiamo pubblicato, per chi magari ha piacere di ritrovare qui menzione e ricordo del proprio lavoro, e per chi non c'è più. 

Professione attrice, a cura di Roberta Mazzoni

Introduzione di

Roberta Mazzoni

 

Cosa resta di un'attrice di teatro, quando muore?
Cosa resta di quelle infinite serate passate sui palcoscenici del mondo a sedurre, commuovere e incantare il pubblico?  

 

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Piera Degli Esposti, L'attrice e i personaggi

Interventi di: Ippolita Avalli, Valentina Cortese, Dacia Maraini, Stephanie Ousler.

 

Un inedito di Piera Degli Esposti: L’attrice e i personaggi

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Eroi di Marco Gavazzi

EROI

 

Racconto di Marco Gavazzi

 

Vittorio aveva l'aids. Su questo c'era purtroppo poco da dire, e proprio niente da fare. Ci aveva l'aids, Vittorio.

 

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Bolero di Daniela Boesch

BOLERO

 

Racconto di Daniela Boesch

 

Mancavano trecento metri a quella porta, la numero 6. Nella testa di Ester si fece largo l'idea di un'eventuale possibilità di interpretare il significato dei numeri.

 

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Marco Gavazzi e Daniela Boesch con le loro raccolte di racconti sono stati vincitori del Premio Opera Prima "Briciole" delle edizioni dellautore.

Poesie di Charles Baudelaire, Eduardo de Filippo. L'alocol: citazione di Marguerite Duras

E allora bevo

Dint' 'a butteglia

n'atu rito 'e vino

è rimasto...

Eduardo de Filippo (leggi)

 

Un buon vin

di Luisa Matta

 

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L'alcool non è consolatorio

Marguerite Duras

L'alcool non è consolatorio, non riempie gli spazi psicologici dell'individuo, sostituisce solo la man­canza di Dio. Non consola l'uomo. E' il contrario, l'alcool incoraggia l'uomo nella sua follia, lo traspor­ta nelle regioni supreme dove egli è padrone del proprio destino. Nessun essere umano, nessuna don­na, nessun poema, nessuna musica nessuna letteratura, nessuna pittura può sostituire l'alcool nella funzione che esso ha per l'uomo, l'illusione della creazione fondamentale. L'alcool c'è per sostituirla. E lo fa per tutta una parte del mondo che avrebbe dovuto credere in Dio e non vi crede più. L'alcool è sterile. Le parole umane dette nella notte dell' ebbrezza svaniscono con essa allo spuntar del giorno. L' ebbrezza non crea, non va nelle parole, ottenebra l'intelligenza, la mette a riposo. Ho parlato nell'ebbrezza. L'illusione è totale: quello che si dice, non l'ha detto ancora nessuno. Ma l’alcool non crea niente che rimanga. E' vento. Come le parole.

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