Patrizia Bisi
Le edizioni dellautore (senza apostrofo) ebbero vita breve – dal 1992 al 1999 quando partii per la mia personalissima conquista dell’America – ma suscitarono curiosità e interesse al di là di ogni aspettativa. Più volte nel corso del tempo ho pensato di riprendere la mia appassionante avventura editoriale ma la vita mi ha portato a impegnarmi altrove e le mie creature (nostre direi, essendo riuscita a sedurre alla passione per l'editoria un manipolo di avventurose compagne) hanno camminato ove possibile con le loro proprie gambe. Ancora mi seduce l'idea, e chissà, forse...
Condivido alcune pagine di qualche titolo dellautore. Per chi vuole farsi un'idea dei libri che abbiamo pubblicato, per chi magari ha piacere di ritrovare qui menzione e ricordo del proprio lavoro, e per chi non c'è più.
Introduzione di
Roberta Mazzoni
Cosa resta di un'attrice di teatro, quando muore?
Cosa resta di quelle infinite serate passate sui palcoscenici del mondo a sedurre, commuovere e incantare il pubblico?
Interventi di: Ippolita Avalli, Valentina Cortese, Dacia Maraini, Stephanie Ousler.
Un inedito di Piera Degli Esposti: L’attrice e i personaggi
Racconto di Marco Gavazzi
Vittorio aveva l'aids. Su questo c'era purtroppo poco da dire, e proprio niente da fare. Ci aveva l'aids, Vittorio.
Racconto di Daniela Boesch
Mancavano trecento metri a quella porta, la numero 6. Nella testa di Ester si fece largo l'idea di un'eventuale possibilità di interpretare il significato dei numeri.
Marco Gavazzi e Daniela Boesch con le loro raccolte di racconti sono stati vincitori del Premio Opera Prima "Briciole" delle edizioni dellautore.
E allora bevo
Dint' 'a butteglia
n'atu rito 'e vino
è rimasto...
Un buon vin
di Luisa Matta
L'alcool non è consolatorio
Marguerite Duras
L'alcool non è consolatorio, non riempie gli spazi psicologici dell'individuo, sostituisce solo la mancanza di Dio. Non consola l'uomo. E' il contrario, l'alcool incoraggia l'uomo nella sua follia, lo trasporta nelle regioni supreme dove egli è padrone del proprio destino. Nessun essere umano, nessuna donna, nessun poema, nessuna musica nessuna letteratura, nessuna pittura può sostituire l'alcool nella funzione che esso ha per l'uomo, l'illusione della creazione fondamentale. L'alcool c'è per sostituirla. E lo fa per tutta una parte del mondo che avrebbe dovuto credere in Dio e non vi crede più. L'alcool è sterile. Le parole umane dette nella notte dell' ebbrezza svaniscono con essa allo spuntar del giorno. L' ebbrezza non crea, non va nelle parole, ottenebra l'intelligenza, la mette a riposo. Ho parlato nell'ebbrezza. L'illusione è totale: quello che si dice, non l'ha detto ancora nessuno. Ma l’alcool non crea niente che rimanga. E' vento. Come le parole.